sabato 2 febbraio 2008

DIARIO DI BORDO 17

E’ con una certa amarezza che scrivo queste parole.
Ieri abbiamo rappresentato Gomorra, al teatro Siani di Marano, era una rappresentazione dedicata alle scuole della città.
Abbiamo fatto più di una recita scolastica in questi mesi, sono state sempre un successo, i ragazzi del nord Italia ci hanno seguito con attenzione e dopo non sono mancate le domande. Era chiaro che i loro insegnanti li avevano preparati a quell’incontro.
Ieri sera le cose sono andate diversamente, dopo una presentazione di quasi quaranta minuti in cui si sono alternate le classiche autorità, è iniziato lo spettacolo in una confusione rara. Per tutta la rappresentazione, un chiacchiericcio ed un parlottio che rendeva praticamente impossibile proseguire. Ragazzi coi cellulari accesi, altri che facevano scoppiare i palloni fatti con le gomme, questo tanto per dire solo alcune cose. Ogni momento dello spettacolo era il pretesto per grida e disturbi vari.
Non ho visto mai un’insegnante alzarsi per calmare in qualche modo i ragazzi.
Mi hanno chiesto spesso se prevediamo di portare lo spettacolo nelle scuole della Campania, onestamente dopo l’esperienza di ieri sera non ne capisco l’utilità. E’ incredibile pensare che proprio loro, loro che conoscono la camorra, che la vivono ogni giorno, siano completamente disinteressati all’argomento. Mi chiedo anche che senso ha prendersela coi ragazzi. Se mi faccio qualche domanda è su quegli insegnanti, che probabilmente, si sono solo limitati ad accompagnarli.
Ringrazio comunque i miei ragazzi che, fino quando è stato possibile, hanno dato il massimo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro amico,non è un caso che al sud hai incontrato quel disinteresse che aiuta la criminalità a prolificare nel vuoto lasciato dalla mancanza di educazione.Colpa dei professori e prima ancora dei genitori di questi ragazzi.Hai dato loro un'occasione,peggio per loro se non l'hanno colta.Tieni duro che,a volte, basta salvarne uno.
A presto.
artista1969

Anonimo ha detto...

Posso solo immaginare lontanamente la vostra amarezza.
Vedere reagire così il futuro di questo mondo!
Hai ragione forse nel domandarti che senso ha prendersela con quei ragazzi.
Lunedì sera ho partecipato ad un incontro nella mia città organizzato all’interno della “settimana sull’educazione”. Temi base: l’educazione e la denuncia dell’azione della mafia.
Voglio lasciare qui alcune delle tante importanti parole che sono state pronunciate :
“L’educatore è testimone di se stesso perché sa che ha una coscienza.
L’educatore deve combattere e cercare di tirare fuori qualcosa di buono da qualcuno.
Perché in ogni persona c’è qualcosa di buono.
….Bisogna tirare fuori il meglio di loro (quel loro era riferito ai ragazzi)….
L’educatore deve agire con la speranza che nulla di quel ragazzo si perda”.

Questo dovrebbe essere un educatore: sia esso genitore od insegnante.

Non demordete Mario perché altrove avete lasciato senz’altro un seme che un giorno magari germoglierà.
Continuate ad educare con il vostro lavoro!
Roberta (la solita che già in passato ti ha inviato delle mail)

Anonimo ha detto...

carissimo mario,carissimi amici tutti di gomorra,sono grazia di trento-ci siamo conosciuti a prato-e apprendo quanto è successo a marano,ma poteva succedere altrove,purtroppo.ti parlo da cittadina che continua a vivere nel rispetto delle regole ,ti parlo soprattutto,in questo momento,da insegnante che alcuni genitori rimproverano di essere troppo coinvolta emotivamente e troppo rigida nel pretendere che le regole di convivenza civile vengano rispettate.non è un momento facile,mi aspettano giorni duri...ma questo per dirti che l'arroganza,la prepotenza,l'intimidazione è dovunque...e tanti di noi insegnanti preferiscono adeguarsi alla mediocrità di genitori,presidi e alunni pur di non avere problemi.vi sono vicina e vi voglio bene.abbracci,a presto.grazia-graziasiempre@yahoo.it